mercoledì 27 agosto 2014

Il Sindacato Dimezzato



Roma, 20 ago - Il primo tassello della spending review prevista nella riforma della Pubblica amministrazione si realizza con la riduzione, dal 1 settembre, del 50% delle prerogative sindacali nelle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento è stato disposto con una circolare firmata dal ministro della P.a. Marianna Madia il 20 agosto. Il taglio su base nazionale dei distacchi e i permessi sindacali dei dipendenti pubblici avranno conseguenze da subito su scala nazionale: su tre mila persone che avevano lasciato l’ufficio per lavorare a tempo pieno nei sindacati, circa la metà tornerà nelle amministrazioni di provenienza. Una cifra alla quale si arriva sommando i distacchi veri e propri con quelli, di fatto, ottenuti cumulando le ore di permesso assegnate a ogni sindacato. Dal taglio che scatterà a inizio settembre sono fatte salve le Rsu, ovvero alle Rappresentanze sindacali unitarie: a queste non si applica. Dalla riduzione sono esclusi anche le "Forze di Polizia a ordinamento civile e il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco".

Il ministro Marianna Madia ha precisato "La riduzione è finalizzata alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica". Secondo le stime della ragioneria del Tesoro, produrrà un risparmio di 10,2 milioni di euro.

Di altro avviso i commenti dei sindacati:

Raffaele Bonanni della Cisl "Non sarà certo l'ennesimo taglio dei distacchi sindacali, che per altro la CISL non ha contrastato, a risolvere i problemi della Pubblica amministrazione" aggiungendo “ora basta con la demagogia e il populismo: ci aspettiamo dal Governo che rinnovi i contratti dei pubblici dipendenti”

Carmelo Barbagallo dell’Uil "Non c'entra nulla con la spending review, non scaturirà alcun risparmio per lo Stato, anzi dovrà il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività”

Michele Gentile, responsabile dei settori pubblici per la Cgil nazionale “Non ne abbiamo condiviso le motivazioni e continueremo a non condividerle ma siamo tenuti ad applicare la legge, ci metterà in difficoltà ma siamo forti e continueremo a esercitare la nostra funzione sindacale”

Il commento del Premier Renzi arriva attraverso Twitter “Grazie al decreto di Marianna Madia, dimezzati i distacchi e i permessi sindacali nel pubblico impiego. #italiariparte #la volta buona”.

«Ci saranno meno servizi, meno contrattazione, meno tutela, Renzi è riuscito ad azzoppare il sindacato», assicura Alessandro Alberani, segretario metropolitano della Cisl di Bologna.

«È un intervento violento che ha smontato l’architettura della rappresentanza sindacale», ha aggiunto Raffaella Morsia, segretaria della Flc Cgil della regione Emilia Romagna.

C'è un aspetto politico da non trascurare. Matteo Renzi, che dimostra di non avere timore reverenziale verso le forze sindacali, che in passato hanno agito spesso come importante forza di opposizione e ostacolo alle riforme ed leggi parlamentari. Il progetto del premier è di arrivare a rendere autonome economicamente, le forze sindacali senza sostegno delle casse dello stato.

1 commento:

Tommaso Pellegrino ha detto...

Sono contento che la "taverna" sia aperta. Anch'essa, come il mio blog "Storia e storie", era rimasta ferma per lungo tempo. Ora io, quale "viaggiatore", il mio invito a "sedersi attorno ad un tavolo e discuterne insieme" l'ho lanciato. Attendo riscontro, attendendola all'indirizzo: www.tommasopellegrino.blogspot.com.
Salutoni e a presto.
Tommaso Pellegrino - Torino