lunedì 1 dicembre 2014

La 5 Stelle del Movimento - Il Direttorio

Roma, 28 ott - Dopo le ennesime espulsioni di deputati che si allontanavano dalla linea politica decisa dal Leader del Movimento, con conseguenti contestazioni e sit-in sotto la residenza toscana di questi, arriva la decisione che potrebbe cambiare il volto di questa forza politica. Beppe Grillo, dopo aver dichiarato, prendendo spunto da Forrest Gump, "sono un po’ stanchino", nomina cinque suoi fedelissimi Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, membri di un Direttivo che deve consigliare lui per la decisione della linea politica del movimento.  Come di consueto per questa formazione, famosa per la loro visione di potere ugualitario "una testa un voto", privo fino ad oggi di organi intermedi tra i cittadini e i loro rappresentanti in parlamento, ha chiesto sul suo blog di ratificare questa decisione, che approva per il 91,7% (pari a 34.050 voti)
Immediatamente sono nate due correnti, di come Andrea Cecconi, capogruppo alla Camera. che vede "un passo indietro di Grippo a favore del movimento" che si oppone ad esempio a Alessio Villarosa, presidente del gruppo a Montecitorio che si sente "tradito e scioccato".
Molti cittadini e parlamentari, che hanno visto in questa formazione politica, qualcosa di diverso e per questo l’hanno sostenuta in piazza e premiata con molti voti, vedono questo il primo importante passo per una deriva partitica, cosa contraria alle idee originali del movimento.
Il più duro è certamente quello di Daniele Pesco che su Facebook ha annunciato le sue dimissioni da deputato se dovesse essere approvata la rosa dei cinque: "Se dovesse vincere il SI io mi dimetto. Sono tutti miei cari amici, ma il Movimento 5 Stelle non è questo. non siamo un partito.. l'abbiamo sempre detto. Non abbiamo bisogno di un direttivo".
Riccardo Fraccaro, invece, quello di Grillo è "un gesto straordinario, costruiamo insieme il futuro del movimento. Il gesto di Beppe dimostra, ancora una volta, di che pasta è fatto il movimento 5 stelle, i capi dei vari partiti, da Renzi a Berlusconi e Salvini, continuano a voler accentrare il potere nelle proprie mani e a porsi come uomini soli al comando. Per questo sono leader senza base. Il M5s invece è una comunità di cittadini che trova in grillo il cuore e il megafono delle loro battaglie per una società migliore. Ringrazio Beppe per questo gesto che conferma, se ce ne fosse bisogno, il suo straordinario spessore umano e politico".

La prima dichiarazione del neo membro eletto del direttorio Roberto Fico "Qui nessuno comanderà niente ma cercheremo di dare una mano al movimento affinché cresca ancora di più, è una nuova fase. [...] È stato fatto con questa metodologia, cercando il voto di tutti gli iscritti al M5S. È stata una delle votazioni, credo, più partecipate del movimento, segno che si sentiva anche una esigenza di questo tipo".

martedì 7 ottobre 2014

Libri vs Manganelli


Bologna, 5 ott -"Le Sentinelle di tutta Italia scenderanno in piazza per la libertà di espressione, per essere liberi di affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà e che loro hanno il diritto di educare liberamente i loro figli." questo è incipit pubblicato sulla loro pagina web. Loro non si vogliono essere un'associazione o un movimento, ma un metodo di vita. In questi ultimi giorni sono venuti alla ribalta nazionale per gli scontri tra loro definiti "conservatori ortodossi cattolici" e i movimenti LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, and Transgender) avvenuti a Bologna, dove i primi sono stati attaccati dai gruppi degli Arci della città, finiti con manganellate da parte delle forze dell'ordine, qualche arresto e molta polemica.
Anna Paola Concia, esponente del PD e del Movimento LGBT: “Le Sentinelle in piedi ringraziano sentitamente gli antagonisti di Bologna per la pubblicità gratuita e per averle fatte passare per delle vittime”. Benedetto Zacchiroli, consigliere comunale Pd: “ A Bologna la stupidità rovina tutto, cancellando la ragione e passando dalla parte del torto. Ma si può essere più violenti dell’ignoranza silenziosa? A quanto pare sì”.
Queste azioni violente sono state criticate anche da Manes Bernardini, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale “Anche ieri giornata di ordinaria follia a Bologna, presenterò un ordine del giorno in consiglio comunale per chiedere la chiusura dei centri sociali che si sono resi colpevoli di simili condotte, il Daspo per i loro rappresentanti, espulsione dall’Università di Bologna per coloro che si rendono colpevoli di simili condotte in città, aggiungendo la fine di qualsiasi aiuto pubblico alle sigle che operano con questi metodi anti-democratici ed esclusione da qualsiasi bando comunale dei loro associati”.
Fabrizio Nofori, portavoce Provinciale di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Bologna, presente ieri in Piazza Galvani alla manifestazione, ha dichiarato: "Com'è possibile che per una manifestazione pacifica e autorizzata sia necessario tutto questo dispiego di Forze dell'ordine, perché ancora una volta la città è in mano ai soliti centri sociali e gruppi antagonisti? Come mai è stata permessa tutta questa violenza nei confronti delle sentinelle in piedi con insulti, lancio di uova, petardi e scontri.  I colpevoli rimarranno ancora una volta impuniti?; la città ormai è completamente in mano a questa gentaglia che non permette neanche di portare avanti una propria opinione, gesti come questi contengono solo un messaggio: o ci si uniforma al loro pensiero o non si ha diritto a esprimere il proprio dissenso? Questo è il grado di tolleranza e civiltà di questi personaggi?  Il PD adesso che non sono state assaltate le loro sedi, non ha nulla da dire a riguardo?"
Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia " Gli episodi che si sono verificati a Bologna, a Torino e in altre parti d'Italia dovrebbero far riflettere le assemblee legislative chiamate a valutare temi che non possono essere liquidati con superficialità. I veri intolleranti oggi sono coloro che vorrebbero imporre un pensiero unico a danno della famiglia e del diritto naturale".



Potrebbe interessarti:http://www.bolognatoday.it/politica/sentinelle-in-piedi-scontri.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021


Potrebbe interessarti:http://www.bolognatoday.it/politica/sentinelle-in-piedi-scontri.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021


mercoledì 27 agosto 2014

Il Sindacato Dimezzato



Roma, 20 ago - Il primo tassello della spending review prevista nella riforma della Pubblica amministrazione si realizza con la riduzione, dal 1 settembre, del 50% delle prerogative sindacali nelle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento è stato disposto con una circolare firmata dal ministro della P.a. Marianna Madia il 20 agosto. Il taglio su base nazionale dei distacchi e i permessi sindacali dei dipendenti pubblici avranno conseguenze da subito su scala nazionale: su tre mila persone che avevano lasciato l’ufficio per lavorare a tempo pieno nei sindacati, circa la metà tornerà nelle amministrazioni di provenienza. Una cifra alla quale si arriva sommando i distacchi veri e propri con quelli, di fatto, ottenuti cumulando le ore di permesso assegnate a ogni sindacato. Dal taglio che scatterà a inizio settembre sono fatte salve le Rsu, ovvero alle Rappresentanze sindacali unitarie: a queste non si applica. Dalla riduzione sono esclusi anche le "Forze di Polizia a ordinamento civile e il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco".

Il ministro Marianna Madia ha precisato "La riduzione è finalizzata alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica". Secondo le stime della ragioneria del Tesoro, produrrà un risparmio di 10,2 milioni di euro.

Di altro avviso i commenti dei sindacati:

Raffaele Bonanni della Cisl "Non sarà certo l'ennesimo taglio dei distacchi sindacali, che per altro la CISL non ha contrastato, a risolvere i problemi della Pubblica amministrazione" aggiungendo “ora basta con la demagogia e il populismo: ci aspettiamo dal Governo che rinnovi i contratti dei pubblici dipendenti”

Carmelo Barbagallo dell’Uil "Non c'entra nulla con la spending review, non scaturirà alcun risparmio per lo Stato, anzi dovrà il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività”

Michele Gentile, responsabile dei settori pubblici per la Cgil nazionale “Non ne abbiamo condiviso le motivazioni e continueremo a non condividerle ma siamo tenuti ad applicare la legge, ci metterà in difficoltà ma siamo forti e continueremo a esercitare la nostra funzione sindacale”

Il commento del Premier Renzi arriva attraverso Twitter “Grazie al decreto di Marianna Madia, dimezzati i distacchi e i permessi sindacali nel pubblico impiego. #italiariparte #la volta buona”.

«Ci saranno meno servizi, meno contrattazione, meno tutela, Renzi è riuscito ad azzoppare il sindacato», assicura Alessandro Alberani, segretario metropolitano della Cisl di Bologna.

«È un intervento violento che ha smontato l’architettura della rappresentanza sindacale», ha aggiunto Raffaella Morsia, segretaria della Flc Cgil della regione Emilia Romagna.

C'è un aspetto politico da non trascurare. Matteo Renzi, che dimostra di non avere timore reverenziale verso le forze sindacali, che in passato hanno agito spesso come importante forza di opposizione e ostacolo alle riforme ed leggi parlamentari. Il progetto del premier è di arrivare a rendere autonome economicamente, le forze sindacali senza sostegno delle casse dello stato.

sabato 23 agosto 2014

La Doccia Gelata contro la SLA - #ALSIceBucketChallenge


Il fenomeno virale della doccia ghiacciata, la sorta di catena di S. Antonio a colpi di secchiate di acqua gelata che sta impazzando su tutti i social e televisioni (anche il premier Matteo Renzi ha preso parte a questo fenomenowww.youtube.com/watch?v=R7EUwtBudnI), è nato per uno scopo nobile, che con il corso del tempo si sta perdendo. Le regole sono semplici: se vieni “nominato” da un tuo amico puoi scegliere se tirarti addosso un secchio di acqua piena di cubetti di ghiaccio (e donare una cifra a partire da 10 dollari in su) oppure rinunciare alla sfida e donare almeno 100 dollari. Nato per sostenere ASL http://www.alsa.org/ una delle principali associazioni che sostiene la ricerca a favore della cura della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e il supporto ai suoi malati. Ice Bucket Challenge ha raggiunto un nuovo livello di diffusione grazie al coinvolgimento di partecipazione di attori, attrici di Hollywood, cantanti e popstar che vantano un seguito di decine di milioni di fan sui social network. Il rischio che questo possa diventare una pura moda estiva, perdendo origine nobile della sfida, un esempio di questa deriva è dato dal fatto che l’hashtag #IceBucketChallenge ha progressivamente sostituito originale #ALSIceBucketChallenge, che prendeva spunto dall’associazione promotrice della sfida, cominciata a luglio quando i primi sportivi statunitensi hanno iniziato a cimentarsi nella sfida della doccia ghiacciata, nominando ogni volta altre tre persone e facendo crescere esponenzialmente il numero dei video presenti online. La sfida della doccia ghiacciata, sarebbe partita dal 29enne Peter Frates, deceduto in questi giorni, pone le sue radici nello sport. Il giovane, residente a Beverly, in Massachusetts, e affetto da SLA da un paio di anni, ha chiesto a familiari e amici di partecipare alla sfida prendendo ispirazione dalla pratica che si faceva tra giocatori a fine partita, come gesto per festeggiare la vittoria.
I dati della racconta di fondi sono decisamente positivi, in circa un mese, dal 29 luglio scorso a oggi, la sola ALS Association ha raccolto 31.5 milioni di dollari e sono arrivate sia dai donatori abituali che da ben 637,527 nuovi donatori. Numeri molto importanti, poiché nello stesso periodo, lo scorso anno, l’associazione aveva raccolto 1,9 milioni di dollari http://www.alsa.org/news/media/press-releases/ice-bucket-challenge-082114.html


mercoledì 13 agosto 2014

Siamo tutti Nun

13 ago - Mosul. Come se fossimo nella Germania nazista, vengono marchiate con "il simbolo dell'infamia" delle case. Questa volta non del popolo ebraico, ma dei cristiani. Questo marchio che rappresenta la lettera Nun, nell'alfabeto arabo, iniziale di "Nazzareno" identifica i seguaci di Gesù di Nazareth, è stato impresso sulle proprietà dei Cristiani (di etnia yazidi) per i quali non vi è piu posto nel nuovo  Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (الدولة الإسلامية في العراق والشام, al-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa al-Shām) guidato dal Califfo Abu Bakr al-Baghdadi almeno di una loro conversione.
yazidi
yazidi
yazidad opera delle milizie del Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi, nello Stato Islamico del Iraq e del levante ( الدولة الإسلامية في العراق والشام, al-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa al-Shām), dove non vi è posto per loro a meno di una conversione.
I seguaci del nuovo califfato, stanno creando uno stato di terrore e di violenza, con esproprio della proprietà delle popolazioni di fede cristiana, che stanno lasciando in carovane della speranza le loro case, in un nuovo esodo verso la città di Sjniar sulle montagne a nord del Iraq, verso il confine siriano.
ittà di Sinjar. Il sogno del califfato è portare a termine il disegno di Al Quaeda, imponendo la Sharīʿa, in un grande stato jihadista che riunisca le regioni a maggiornaza sunnita nei territori del Levante a partire dal Iraq a Siria, fino alla zona meriodale della Turchia, senza dimenticare della Giordania e Libano.
Sembra una situazione anacronistica, in un mondo cosmopolita come il nostro, pensare ad un mondo diviso per religione, come ai tempi delle Crociate. 
Il primo atto dopo essersi proclamato califfo Al-Baghdadi ha ordinato la distruzione della Moschea di Giona a Mosul, perchè frequentata anche da cristiani quindi luogo apostato, ed il sequestro di molte donne di etnia Yazidi, con lo scopo di venderle come schiave o farlo oggetti sessuali. 
Gli USA da giorni hanno deciso di intervenire sul territorio, con un azione di bombardamento sulle truppe del califfato per frenare l'avanzata dello Stato Islamico verso est, e con invio di viveri alla popolazioni in fuga, supportati anche da soldati dell'esercito iracheno.
Abu Mosa, portavoce del ISIL, ha sfidato gli Usa: “Dichiaro agli Stati Uniti che è stato creato il califfato islamico. Non siate vigliacchi, attaccandoci con i droni. Mandate i vostri soldati invece, quelli che abbiamo umiliato in Iraq. Lo faremo ovunque e alzeremo la bandiera di Allah sulla Casa Bianca”.
Il ministro Federica Mogherini, titolare della Farnesina, ha dichiarato circa l'eventuale coinvolgimento "Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno; "La necessità assoluta consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari".
"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf
"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf
"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf
Manlio Di Stefano, capogruppo dei Movimento 5 Stelle in commissione esteri alla Camera ha dichiarato «Noi siamo contro ogni intervento armato in Iraq. Anche indiretto. Noi restiamo pacifisti senza se e senza ma, fenomeni radicali come l’Isis sarebbero da approfondire con calma e rispetto; Oggi è facile parlare di intervenire. Ma guai a dimenticare che lì abbiamo portato noi l’instabilità politica. Tra l’altro l’Italia fu complice di quella guerra». 
 

"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf




giovedì 7 agosto 2014

La Sapienza del ex-Comandate Schettino

Roma - 5 lug «Ricostruzione dell'evento critico della Costa Concordia con l'aiuto della grafica in 3d, commenterà il comandante Francesco Schettino» Questo è quello che si poteva leggere nella locandina di un seminario  all'interno del Master in Scienze criminologico-forensi “Dalla scena del crimine al profiling”. organizzato dal Prof. Vincenzo Mastronardi, docente di psicopatologia forenze alla Sapienza, con in bella vista il logo del prestigioso ateneo romano.

Il rettore dell'ateneo Luigi Frati, condanna evento e dichiarando «La partecipazione di Schettino è stata una iniziativa autonoma e indegna di un docente, con la libertà accademica che non può essere irresponsabilità. La Sapienza prende le distanze dal così grave episodio, lo condanna fermamente, e deferisce immediatamente il professor Mastronardi al Comitato etico, perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari».

Il ministro della istruzione Stefania Giannini rincara la dose «Trovo che l'intervento di Schettino nel corso di un seminario organizzato da un docente dell'Università La Sapienza di Roma sia un fatto sconcertante. L'autonomia universitaria non può essere declinata in spregio alle famiglie delle vittime della tragedia della Concordia che rappresenta ancora una ferita aperta per questo Paese; Non si può certo pensare  di rendere più attrattivi master e seminari sfruttando l'onda mediatica"

E il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, aggiunge: «Schettino che insegna la gestione del panico? È come se La Sapienza avesse chiamato Dracula a tenere un corso sull’anemia» 



mercoledì 6 agosto 2014

La Ragioneria Padrona di Stato

Roma, 5 ago - Con un colpo di maggioranza, (18° voto di fiducia per il Governo Renzi) viene avviata la riforma della pubblica amministrazione. Il decreto vie approvato dalla camera, dopo gli emendamenti  decisi in Commissione Affari Costituzionali, con il benestare della Commissione Bilancio, in materia di pensione, tra cui la cancellazione della soluzione per quota 96, i 4mila pensionamenti nella scuola, e l'abolizione dei pensionamenti d'ufficio già a 68 anni,  per professori universitari e primari, e abolizione dei benefici alla vittime di terrorismo. Questo decreto va incontro alle richieste ed accoglie le critiche fatte da parte di Carlo Cottarelli, commissario spending review e dalla  Ragioneria di Stato, che avevano trovato "quota 96" in disaccordo con le politiche di taglia alle spesa pubblica e che non aveva le coperture economiche. Il Ministro della Pubblica Amministazione Marianna Madia, ha difeso il disegno della riforma aggiungendo "il decreto è solo il primo tassello, il cuore della riforma si avrà nel ddl delega, di prossima discussione parlamentare"

Gli attacchi sono arrivati sia da voci interne al PD, come Camilla Sgambato, membro della VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera  "Trovo sconcertante la scelta del Mef che ha obbligato il governo a questa triste marcia indietro rispetto alle aspettative che si stavano riaccendendo nel mondo della scuola".

Mentre la senatrice di Forza Italia, Paola Pelino ha commentato "In un momento di crisi particolarmente grave per il Paese - si legge ancora - ci aspettavamo da questo decreto qualcosa che potesse migliorare e semplificare la farraginosa macchina della Pubblica Amministrazione. Invece ci troviamo di fronte ad un vero e proprio pastrocchio, a misure deludenti! Disattesi i pensionamenti, il ricambio generazionale e la meritocrazia. Ancora una volta sono state adottate formulette di sola facciata".