mercoledì 13 agosto 2014

Siamo tutti Nun

13 ago - Mosul. Come se fossimo nella Germania nazista, vengono marchiate con "il simbolo dell'infamia" delle case. Questa volta non del popolo ebraico, ma dei cristiani. Questo marchio che rappresenta la lettera Nun, nell'alfabeto arabo, iniziale di "Nazzareno" identifica i seguaci di Gesù di Nazareth, è stato impresso sulle proprietà dei Cristiani (di etnia yazidi) per i quali non vi è piu posto nel nuovo  Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (الدولة الإسلامية في العراق والشام, al-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa al-Shām) guidato dal Califfo Abu Bakr al-Baghdadi almeno di una loro conversione.
yazidi
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yazidad opera delle milizie del Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi, nello Stato Islamico del Iraq e del levante ( الدولة الإسلامية في العراق والشام, al-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa al-Shām), dove non vi è posto per loro a meno di una conversione.
I seguaci del nuovo califfato, stanno creando uno stato di terrore e di violenza, con esproprio della proprietà delle popolazioni di fede cristiana, che stanno lasciando in carovane della speranza le loro case, in un nuovo esodo verso la città di Sjniar sulle montagne a nord del Iraq, verso il confine siriano.
ittà di Sinjar. Il sogno del califfato è portare a termine il disegno di Al Quaeda, imponendo la Sharīʿa, in un grande stato jihadista che riunisca le regioni a maggiornaza sunnita nei territori del Levante a partire dal Iraq a Siria, fino alla zona meriodale della Turchia, senza dimenticare della Giordania e Libano.
Sembra una situazione anacronistica, in un mondo cosmopolita come il nostro, pensare ad un mondo diviso per religione, come ai tempi delle Crociate. 
Il primo atto dopo essersi proclamato califfo Al-Baghdadi ha ordinato la distruzione della Moschea di Giona a Mosul, perchè frequentata anche da cristiani quindi luogo apostato, ed il sequestro di molte donne di etnia Yazidi, con lo scopo di venderle come schiave o farlo oggetti sessuali. 
Gli USA da giorni hanno deciso di intervenire sul territorio, con un azione di bombardamento sulle truppe del califfato per frenare l'avanzata dello Stato Islamico verso est, e con invio di viveri alla popolazioni in fuga, supportati anche da soldati dell'esercito iracheno.
Abu Mosa, portavoce del ISIL, ha sfidato gli Usa: “Dichiaro agli Stati Uniti che è stato creato il califfato islamico. Non siate vigliacchi, attaccandoci con i droni. Mandate i vostri soldati invece, quelli che abbiamo umiliato in Iraq. Lo faremo ovunque e alzeremo la bandiera di Allah sulla Casa Bianca”.
Il ministro Federica Mogherini, titolare della Farnesina, ha dichiarato circa l'eventuale coinvolgimento "Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno; "La necessità assoluta consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari".
"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf
"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf
"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf
Manlio Di Stefano, capogruppo dei Movimento 5 Stelle in commissione esteri alla Camera ha dichiarato «Noi siamo contro ogni intervento armato in Iraq. Anche indiretto. Noi restiamo pacifisti senza se e senza ma, fenomeni radicali come l’Isis sarebbero da approfondire con calma e rispetto; Oggi è facile parlare di intervenire. Ma guai a dimenticare che lì abbiamo portato noi l’instabilità politica. Tra l’altro l’Italia fu complice di quella guerra». 
 

"Non si tratterà di un intervento militare vero e proprio, bensì di un intervento a sostegno dell'azione militare del governo autonomo del Kurdistan iracheno" ha precisato  oggi il Ministro ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Uno. "La necessità assoluta", ha sottolineato "consiste nel fermare lo Stato Islamico: con aiuti alla popolazione civile ma anche, per esempio, attraverso l'eventuale apertura di corridoi umanitari". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-Mogherini-Nessun-intervento-militare-italiano-e6dfe92c-0512-489e-9d53-d20a962eceed.html#sthash.ltJBnDp7.dpuf




1 commento:

Tommaso Pellegrino ha detto...

"Sembra una situazione anacronistica (...), un mondo diviso per religione, come ai tempi delle Crociate".
Dici bene, è proprio così. E appunto questo "anacronismo" ci costringe a prendere misure e a tornare a considerazioni che credevamo ormai irreversibilmente relegate nel passato.
Sarebbe troppo lungo esporre tutto quanto ci sarebbe da dire in proposito nel tirannico spazio di un "commento" su un blog altrui. Se ti va, potrai trovare comunque un mio modesto contributo sul blog del sottoscritto, di cui, ricordo, eri già un tempo gradito frequentatore e commentatore, blog che io in seguito ho abbandonato per dedicarmi ad altro e per motivi personali e che ora intendo riprendere ad utilizzare. E il post d'esordio riguarda appunto la tragedia cui stiamo assistendo in Iraq.
Ti aspetto dunque sul blog "Storia e storie" all'ndirizzo www.tommasopellegrino.blogspot.com. A presto.
Tommaso Pellegrin o - Torino