martedì 27 ottobre 2009

La Grande Fuga


A due giorni dalla affermazione alle primarie di Pier Luigi Bersani (con oltre il 53% dei consensi, e che segue quello dei congressini degli iscritti al partito) che lo hanno incoronato Segretario del Partito Democratico, non mancano i primi scossoni all'interno dello stesso partito. Quello che si poteva mostrare come un elemento singolo, l'annuncio di Francesco Rutelli "Andro con Casini, anche se non subito e non da solo", sono i due capigruppo alla Camera e al Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro, a giocare la carta delle dimissioni. Intanto l'ultimo leader della margherita spiega meglio i motivi del suo addio: «Bisogna iniziare un tragitto differente, con persone che hanno culture diverse e che non facciano riferimento all'Italia del rancore; La risposta alla crisi economica e alla divisione del paese non può limitarsi a dire che da una parte c'è la destra e dall'altra un centrosinistra che fondamentalmente ripercorre le strade del passato».

La sinistra quindi riparte dall'accoppiata Bersani-D’Alema, il vero stratega del suo successo ribaltando l'ideale di Veltroni per il nuovo partito di Centro-Sinistra, che con questa votazione che porta alla guida del partito l'area ex PCI-PDS-DS ed un ritorno al vecchio Ulivo, tanto caro a Prodi, che viene sempre più idicato come presidente del partito. Quindi riparte idea di una grande coalizione (antiberlusconiana) alleata con area di sinistra, tagliata fuori da Veltroni e dai seggi parlamentari, che lui credeva che sarebbero comunque confluiti nel suo partito.

sabato 10 ottobre 2009

Lode ai Lodi!!

Roma, 7 ott - La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale, il Lodo Alfano, formalmente noto con il nome "Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato" (legge 124/2008). presentato dal ministro della giustizia Angelino Alfano e approvato dal Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi IV in data 26 giugno 2008 «con l'obiettivo di tutelare l'esigenza assoluta della continuità e regolarità dell'esercizio delle più alte funzioni pubbliche».
Secondo la Corte Costituzionale il lodo Alfano viola due norme della Costituzione, l'articolo 138 - l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria) per un provvedimento che sospenda i processi per le 4 alte cariche dello Stato - e l'articolo 3, che stabilisce il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.

Il primo commento su questa decisione spetta al portavoce del Pdl, Danele Capezzone che afferma "La sentenza che la Corte Costituzionale ha appena pronunciato suscitera' certo molte discussioni e polemiche. Ma c'e' un punto politico che va subito ribadito con assoluta nettezza: per le questioni politiche ed elettorali, per decidere chi debba governare e chi debba stare all'opposizione, l'unico giudice e' l'elettorato, il popolo sovrano".

Subito il Premier ha commentato "Questa Consulta non e' un organo di garanzia ma un organo politico" sottolineando "andiamo avanti. Dobbiamo governare per cinque anni con o senza il Lodo. Non ci ho mai creduto perche' una Corte Costituzionale con 11 giudici di sinistra, con un presidente della Repubblica dalla stessa parte era impossibile che approvasse tutto questo".

"E' una sentenza che sorprende, e non poco, per l'evocazione dell'articolo 138 della Costituzione. La Corte Costituzionale dice oggi cio' che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire gia' nel 2004 nell'unico precedente in materia". afferma il Guardasiginlli, Angelino Alfano,

Da parte dell'opposizione Piero Fassino ha dichiarato ''Mi auguro ora che in Berlusconi e nella maggioranza di destra si accantoni definitivamente la teoria del complotto e prevalga la consapevolezza che le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano. D'altra parte Berlusconi ha tutta la possibilita' di far valere le proprie ragioni in tribunale senza sottrarsi al rispetto di leggi che, come ha ribadito la Consulta, devono essere uguali per tutti i cittadini''.

Sono molti comunque gli interventi tra cui anche Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd che afferma "Berlusconi resti al suo posto e si faccia giudicare in tribunale come tutti i cittadini italiani. La sentenza della Consulta e' cosi' chiara che non lascia dubbi".

venerdì 18 settembre 2009

I Martiri della Libertà




Ancora sangue italiano viene sparso sul territorio afgano. I nomi dei nostri soldati caduti sono: Giandomenico Pistonami, Massimiliano Randino, Roberto Valente, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Antonio Fortunato. Le sei vittime dell'attentato compiuto a Kabul sono militari italiani che appartenevano al 186esimo reggimento Folgore del contingente “ITALFOR XX” in servizio di scorta, non appena superata la rotonda Massud, lungo la strada che porta dall’aeroporto internazionale di Kaia (International Kabul Airport) al Quartier Generale delle Forze della Coalizione. Nell'attentato sono rimaste vittime anche civili, oltre 20 afgani che affollavano un mercato vicino sono stati uccisi e altri 60 sono rimasti feriti. Immediatamente, Zabiullah Mujahid, portavoce dei Taleban ha rivendicato azione tramite un sms, e sul sito ufficiale dei militanti è scritto con tono trionfalistico: "Guidava l'autobomba un eroe dell'emirato islamico, il mujahid Hayatullah con lo scopo di dimostrare che nessuno può considerarsi al sicuro in Afghanistan" e della strage di civili accusano i militari: "E' colpa della forza di occupazione che, dopo l'esplosione, hanno iniziato a sparare alla cieca colpendo molti tra i presenti sul posto". L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti dopo che il presidente afgano Hamid Karzai aveva concluso una conferenza stampa dedicata ai risultati elettorali, che ha dichiarato "E' un attentato barbarico e anti-islamico, gli afgani non dimenticheranno mai il servizio che i militari italiani stanno rendendo a favore della pace e della sicurezza nel nostro paese".


Con queste vittime, sale a 21 il numero dei caduti nella missione in Afganistan dal 2004.


Domenica ci sarà il rientro delle salme e Lunedì si terranno i funerali di solenni Basilica di San Paolo fuori le Mura officiati da monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare, e sarà decretato il lutto nazionale, con un minuto di silenzio nelle scuole e negli edifici pubblici.


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato informato a Tokyo dell'attentato; il premier Silvio Berlusconi ha espresso il suo profondo cordoglio personale e quello dell'intero Governo al Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Camporini e al generale Castellano che comanda il nostro contingente a Kabul. «Il Governo italiano è vicino alle famiglie delle vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la sua solidarietà a tutti i componenti della missione italiana in Afghanistan impegnata a sostegno della democrazia e della libertà in questo sfortunato paese".


In una nota congiunta del Ministro della Difesa, La Russa e del Ministro degli Esteri, Frattini, all'uscita dal consiglio dei Ministri dichiarano "Parlare oggi di exit strategy significherebbe un accrescimento della violenza nei confronti dei nostri soldati".


Il colonnello Aldo Zizzo, comandante di Italfor, ha riunito tutti gli uomini e le donne in divisa alla base italiana nella capitale afgana per un breve discorso in memoria dei caduti e di incoraggiamento per i presenti. "La missione continua. Sono molto addolorato. Avevo sperato di potervi riportare a casa tutti", ha detto Zizzo. "Non andremo via un minuto prima del necessario".



mercoledì 10 giugno 2009

Il Vento di Destra spazza l'Europa


Il Partito Popolare Europeo si conferma la prima forza del Parlamento Europeo, guidato dalle delegazioni italiane (PDL, UDC) e tedesca (CDU/CSU), con un forte calo del PSE ed successo dei Verdi in molti Paesi. Un altro dato di queste elezioni è senza dubbio il sostanziale aumento dell'astensionismo in tutti i paesi membri con maggiori punte nei paesi dell'est, segno della lontananza dei cittadini da questa istituzione. Ottengono consensi anche i cosidetti partiti "euroscettici" e i partiti di "Estrema Destra" deriva del malessere verso la crisi economica mondiale e il sempre aumento di masse di stranieri che si riversano nel nostro continente.
La crisi economica punisce anche la maggior parte dei partiti di governo, soprattutto in Spagna e Regno Unito, dove perdono la maggioranza ottenuta nelle ultime consultazioni politiche.
In Italia, i due partiti che hanno ottenuto incrementi maggiori sono stati Italia dei Valori di Di Pietro e la Lega Nord che hanno raccolto i voti degli scontenti rispettivamente del PD e del PDL, che comunque si conferma in tutte le cinque circoscrizioni europee il primo partito con una media nazionale del 35.25%.
I primi commenti sono di uno dei leader del PPE, Joseph Daul, deputato del UMP "Una vittoria larga, con oltre cento seggi in più rispetto ai Socialisti. Questa vittoria implica grandi responsabilità". Di diverso tono il commento di Martin Schultz, SPD tedesca, leader del gruppo socialista al Parlamento "Una serata molto amara per la socialdemocrazia europea, ci aspettavamo risultati migliori. Ma siamo in democrazia e bisogna accettare le scelte degli elettori".

domenica 5 aprile 2009

L'Imperatore Silvio e i Missionari della Libertà


Si è concluso il congresso costituente del Partito della Libertà, con il discorso del presidente Silvio Berlusconi, dopo che Giorgia Meloni ha invitato la platea dei delegati a alzare i propri badget per proclamare all'unanimità l'elezione del Cavaliere "l'unica candidatura pervenuta".
Berlusconi ha iniziato a parlare autoelogiandosi per la "lucida follia", riconosciutagli anche da Gianfranco Fini, che lo ha "portato fin qui", ripercorrendo alcuni passaggi del suo discorso del 1994 che i delegati potevano seguire in un opuscolo pergamenato distribuito a tutta la sala. Nel suo discorso, entusiasmando tutti i presenti, che hanno interrotto il discorso molte volte scandendo il nome "Silvio, Silvio" e con calorosi applausi che hanno stretto in un abbraccio ideale il Leader, ha ricordato le azioni positive del suo governo dismostrate anche dall'aumento continuo dei consensi.
Poi si è soffermato sulle modifiche che si propone di attuare in materia di Regolamenti Parlamentari e modifiche della Costituzione, al fine di migliorare efficienza e la ripresa dell'intera nazione.
Berlusconi annuncia che si candiderà alle elezioni per rinnovare il Parlamento Europeo e sfida il segretario del Pd Franceschini a fare lo stesso, dichiarando che un vero leader deve chiamare a raccolta il proprio popolo ad ogni elezione.
Infine conclude con il suo intervento chiama sul palco i membri dell'Ufficio di Presidenza: ministri, governatori, sindaci, presidenti e vicepresidenti, volendo "in primo piano le donne" e nominando tutti come "Missionari della Libertà"

mercoledì 18 febbraio 2009

La Fuga di Walter

Roma, 17 Feb. «Ho fatto il possibile, ce l'ho messa tutta, ma non è bastato. Mi scuso di questo» con queste parole, Walter Veltroni, ormai ex leader del Partito Democratico, nato solo 18 mesi fà si dimette dopo l'ennesima debacle elettorale. Sempre vocato al maggioritario e con il sogno di emulare america del presidente Obama, con un grande partito luogo di diversità, con maggiore solidarietà, e spirito di squadra, superando personalismi e divisioni e trasformando la sinistra salottiera, giustizialista, pessimista e sostanzialmente conservatrice ad un centrosinistra non conservatore ma innovatore, non salottiero ma capace di recuperare il giusto rapporto con la vita reale dei cittadini.
Nel frattempo il portavoce del Pd Andrea Orlando ha annunciato le prossime mosse del partito. «Il coordinamento ha deciso di dare corso agli adempimenti statutari e, quindi, convocare per sabato l’assemblea costituente, che o eleggerà un nuovo segretario, oppure aprirà il percorso congressuale, come previsto dallo statuto».
L’addio politico veltroniano ha lasciato nello sconcerto tutti gli esponenti del PD tra cui Ermete Realacci che ama parlare chiaro gliel’ha fatto presente, «Walter così ci lasci a mollo, che diciamo a tutti quelli che si sono dati da fare e ci hanno creduto?». Contrariato appare anche Paolo Gentiloni, uno che al Pd ci ha creduto e che ora vede la creatura vacillare: «Veltroni non era uno dei leader possibili del Pd, per le sue caratteristiche era l’unica incarnazione di questo partito. Le sue dimissioni sono molto gravi perché mettono a rischio l’intero progetto».

venerdì 6 febbraio 2009

La Sfida per Eluana


Roma, 06 feb 09. «Andiamo avanti, siamo nel giusto» queste sono le parole con cui il Premier Silvio Berlusconi, apre l'incontro con la stampa dedicato al Decreto "Englaro". Il Consiglio dei Ministri dopo aver approvato ad unanimità il decreto legge che inpediscie la sospensione della alimentazione e idratazione in attesa dell'approvazione di una organica disciplina in materia sfida il Quirinale. Il premier decide infatti di ignorare la lettera inviatagli oggi da Giorgio Napolitano, che esprimeva la sua contrarietà verso il decreto legge e lo avvisava di fatto che non lo avrebbe controfirmato perché incostituzionale, e coi suoi ministri dà comunque il via libera al provvedimento. Il Premier dichiara che il decreto legge è necessario perché Eluana è "una persona viva, che respira in modo autonomo, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici. Una persona che potrebbe anche avere un figlio". Eluana è "in uno stato vegetativo che potrebbe anche variare, come diverse volte si è visto"; aggiungendo "Non mi volevo sentire responsabile di un'omissione di soccorso per una persona in pericolo di vita". E poi avverte "Se il Capo dello Stato decidesse di caricarsi della responsabilità di una vita, e considerasse di non firmare il decreto inviteremo il Parlamento a riunirsi ad horas e approvare in 2-3 giorni una legge che anticipi la legge già all'esame delle Camere, che contiene questa norma". Un grave sgarbo istituzionale nei confronti delle due Camere e dei loro presidenti e una sfida aperta nei riguardi del Colle.
L’opposizione si schiera compatta a favore del Colle. «Varando questo decreto su Eluana il governo ha superato ogni limite istituzionale e ogni limite rispetto alle sue competenze. È una sfida lanciata al Parlamento, alla magistratura, alla Corte costituzionale, alla Presidenza della Repubblica, all’opinione pubblica»
Livia Turco, parlamentare del PD, protesta per il segnale antidemocratico del capo del governo con la decisione di non ascoltare la voce del capo dello Stato. L'Italia dei valori ha toni ancora più forti definendo "azione da governo fascista" mentre Diliberto afferma "Siamo al copo di Stato" Ma anche il presidente della Camera Gianfranco Fini si dice "fortemente preoccupato per il no del Cdm al Colle".
Il Vaticano plaude invece alla decisione del governo«Eluana è viva» «ha il diritto di vivere» e «la counità politica deve sostenere la sua vita con i mezzi che ci sono», dice monsignore Elio Sgreccia, presidente emerito della pontificia accademia per la vita. Secondo la Santa Sede esiste «un potere dei medici e della comunità politica» che dispone di mezzi come «norme e leggi». Questi «hanno il dovere di sostenere la donna» che è «una creatura debole che deve essere protetta» attraverso «l’alimentazione e l’idratazione».
Il professor Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro, ha assicurato che la sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione artificiali, cominciata ieri, «andrà avanti perchè un decreto legge non controfirmato dal Presidente della Repubblica non ha alcun valore. Stiamo quindi parlando di un qualche cosa che non può avere alcun effetto su quanto sta avvenendo alla casa di riposo La Quiete di Udine».

Questa è la lettera del Presidente Giorgio Napolitano che illustra la decisione di non firmare il DL http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_06/napolitano_decreto_eluana_englaro_475d05a4-f465-11dd-952a-00144f02aabc.shtml