giovedì 16 dicembre 2010

Venti di Guerra Civile dal Passato!!

Roma - 14 dic - Mentre i parlamentari stavano confermando nuovamente la fiducia al governo Berlusconi, nelle strade della capitale a pochi passi dai palazzi del potere, alcuni manifestanti si sono resi protagonisti di atti di guerriglia e vandalismo per protestare il loro dissendo verso le scelte dei deputati e senatori eletti.
Questo gruppo di manifestati ha cominciato a distruggere e incendiare tutto ciò che gli capitava a tiro, colpendo oltre gli appartenenti alle forze dell'ordine i simboli secondo loro del potere economico, le banche e i negozi. Secondo la Confcommercio di Roma: “La prima stima dei danni si aggira intorno ai 15-20 milioni di euro vetrine rotte, furti, mancato incasso di una giornata, danni alle strutture e mancate presenze negli alberghi”. Il sindaco della capitale Gianni Alemanno, che ha dichiarato che la citta di Roma si costituirà parte civile, conferma le stime dei danni e chiede che il Governo di fare uno stanziamento speciale per “risarcire i commercianti che hanno pagato per tutti”. Ma qualcuno, come sostiene che questi danni siano stati decisamente sovrastimati.

La protesta studentesca non si ferma, mercoledì universitari di nuovo in piazza per protestare contro l'approvazione al Senato del Ddl Gelmini riguardante la riforma universitaria dichiarando che «Non accettiamo la zona rossa e proveremo a violarla di nuovo, le nostre mosse durante i cortei vengono sempre decise prima, in assemblee pubbliche: quello che è accaduto martedì non era certo previsto: la tensione è esplosa dopo il voto di fiducia, tra tutte le componenti sociali».

Oggi le sezioni del Tribunale di Roma, dove giovedì mattina si sono tenuti i processi per direttissima nei confronti dei 23 arrestati a seguito degli scontri, hanno disposto l'immediata scarcerazione di tutti i manifestanti accolgono le richieste delle difese. Polemico il sindaco Gianni Alemanno: «Protesto a nome della città di Roma per questa decisione, c'è un senso profondo di ingiustizia perché quello che è successo richiedeva ben altra fermezza; Non è minimizzando la gravità di questi fatti che si dà il giusto segnale per contrastare il diffondersi della violenza politica nella nostra città mentre è evidente che queste persone hanno dimostrato di essere soggetti pericolosi per la collettività».




sabato 31 luglio 2010

Futuro e Libertà......


Roma, 30 lug. La nascita del gruppo parlamentare, costituito dai 33 finiani, "Futuro e Libertà per Italia" sancisce l'ufficiale rottura del rapporto anche sul piano politico tra i due coofondatori del Partito delle Libertà. I membri di questo nuovo gruppo di scissionisti, comunque si promettono di restare fedeli agli impegni presi con gli elettori di sostenere il governo che sembrerebbe non rischiare nessuna crisi e conseguenti elezioni anticipate.

Dopo la conferenza stampa di Fini, in risposta all'emendamento del coordinamento del Partito durante il quale il premier aveva dichiarato che il presidente della camera doveva lasciare lo scranno più alto di montecitorio non essendo più adatto e compatibile con tale ruolo, il coofondatore del PDL aveva ricordato che la sua carica non dipendeva dalle scelte del Premier e che lui rappresentava intero arco parlamentare.

In difesa di questa ultima affermazione si erano schierati anche esponenti dell'opposizione.

Il Premier riunito con i suoi più fedeli collaboratori sta valutando sui numeri e su come eventualemente recuperare nuovi voti di sostegno al PDL tra gli esponenti del UDC di Casini, API di Rutelli e MPA di Lombardo, allargando e modificando la struttura governativa epurata dai seguaci di Fini.

Non attuabile, allo stato attuale, la decisione di tornare alle urne dopo anche le dichiarazione del Presidente Napolitano ai vertici del PD, che ricordano importanza di salvaguardare la continuità della vita istituzionale nell'interesse dell'intera nazione. Senza contare sulla posizione, può volte dichiarata, di contrarietà a tale ipotesi da parte della Lega che pone in primo piano l'approvazione dei decreti attuativi riguardate il federalismo.

Berlusconi, fidandosi dei suoi piu fedeli collaboratori, ha cercato la rottura diretta con il presidente della camera, dopo che questi gli avevano fatto aver sapere che i primi sondaggi a caldo post annuncio della formazione del nuovo gruppo parlamentare davano a questo una consistenza variabile tra 1-3%, quindi ininfluenti per il governo ed una futura tornata elettorale.

A fine serata, invece sono usciti altri sondaggi dove questa nuova formazione guidata da Fini, si potrebbe attestare con un più solito 10%, questo spingerebbe il premier alla ricerca di nuovi alleati e alle elezioni anticipate entro "ottobre", per non dare il tempo ai finiani di organizzarsi sul territorio.

Un altra ipotesi che sempre di più si fa avanti è un governo di transizione guidato da Tremonti con appoggio della Lega, Fini e parte delle opposizioni, che farebbero di tutto per delegittimare attuale premier, e permetterebbe comunque di seguire i desideri del Presidente della Repubblica.

venerdì 23 aprile 2010

L'Oppositore!!

Roma, 22 aprile - Gianfranco Fini, presidente della Camera del Deputati e coo-fondatore del PDL, si rivela il primo e più forte oppositore del Premier Berlusconi.
Durante l'assemblea della Direzione Generale del partito, Fini ha innagurato pubblicamente l'opposizione interna, guidando la schiera dei 12 membri dell'assise che hanno votato contro il documento conclusivo dove vi era la condanna delle critiche al Leader e alla formazione di correnti interne, anche se promettono lealtà e supporto al governo.

martedì 30 marzo 2010

Il Vento Verde Soffia da Nord

Il giorno dopo le elezioni regionali, che da molti sono state paragonate al "mid-test" USA, dove di solito gli elettori danno un avvertimento ai partiti di governo con un caldo di consensi, come è successo recentemente in Francia, l'Italia continua a premiare il centrodestra anche se tutti dichiarano di aver vinto o almeno mantenuto le loro posizioni. Ma la novità di questa tornata elettorale è che per la prima volta, il centrodestra non ha vinto grazie a Silvio Berlusconi, ma grazie alla Lega.
I risultati mostrano un italia divisa geograficamente con un Nord saldamente in mano alla coalzione di governo, grazie soprattutto all'avvanzamento della Lega che guadagna anche le portrone delle regioni Piemonte e Veneto. Il centro sinistra conferma la guida delle regioni del centro italia da sempre roccaforti della sinistra, Toscana, Liguria, Marche, e Umbria a cui si somma il grande successo personale di Vendola in Puglia, che contro le scelte centralistiche del PD ha ottenuto e vinto le primarie in modo plebiscitario
Un altro importante segno è il forte astensionismo da parte dei cittadini in questa tornata elettorale, fattore che spesso punisce le compagini di centro destra meno radicate sul territorio rispetto alle formazioni post comuniste che fanno la loro forza di questa vicinanza con la cittadinanza.
Il giovane sindaco di Firenze Matteo Renzi, esponende nella nuova generazione del PD, ha dichiarato "l'astensionismo e il successo di Grillo dimostrano che la gente è arrabbiata con noi. Perchè la politica non riesce più ad emozionare".
La lista "5 stelle" promossa da Beppe Grillo è stata la novità di questa tornata elettorale raccogliendo consensi nelle poche regioni in cui si è presentata, insperati con il 4.1% in Piemonte e il 7% in Emilia Romagna, facendo esultare dal suo blog il noto comico-santone, che ora promette di mettersi alla caccia del 10% e del 4% nazionale utile per entrare in parlamento.
"Il Pdl ha tenuto di fronte a una Lega scatenata, mentre la sinistra non ha tenuto , è andata ko", questo è il commento a caldo di Umberto Bossi, aggiungendo che questo risultato non porterà tensioni o problemi all'interno della maggioranza, ma anzi ne rafforzerà la vocazione riformatrice. Inotre avanza la propria candidatura a successore di Letizia Moratti, alla guida della città meneghina, ma gli alleati smorzano gli animi su questa idea, rimandando a tempo debito la decisione.