lunedì 19 marzo 2007

Cesare Battisti - "il turista noir torna a casa"

Rio de Janeiro, 18 mar. Dopo anni di latinanza e caccia da parte di polizie internazionali è stato arrestato Cesare Battisti, il leader dei «proletari armati», condannato in contunacia nel 1993 all'ergasotlo per omicidio, che aveva fatto sparire le sue traccie nel 2004. Lo hanno trovato mentre prendeva il sole sulla spiaggia di Capocabana, come tanti turisti insieme ad una sua amica francese, Lucie Genevieve Oles, che gli aveva portato una valigia contenente 9 mila euro. Le vicende che riguardano il terrorista degli anni di piombo italiano, arrestato nel '79 ed evaso nel '81 per rifugiarsi in Francia, e grazie al teorema Mitterrand che impediva l’estradizione anche ai terroristi, se rinnegavano la lotta armata, gli aveva permesso di vivere indisturbato in terra transalpina aprendo per lui una carriera di scrittore di racconti noir, ricordiamo per esempio "Travestito da uomo". Lui si è sempre dichiarato innocente, aver solo ammesso di esserer parte dei Proletari armati per il comunismo,ma smentito di aver sparato a qualcuno anche se accusato da parte di stessi compagni brigatisti ora dissociati. L'arresto di questo brigatista, mai pentito e rincorso per 28 anni fatti di fughe e caccia da parte degli uomini dell'UCIGOS (Ufficio Centrale per le Investigazioni Generali e per le Operazioni Speciali), reparto creato da Cossiga nel '78, ha nuovamente aperto polemiche e ricordi degli anni che hanno riempito di sangue il nostro paese, e la questione della estradizione per i protagonisti di quegli anni. In francia, la sinistra radicale e il candidato centrista alle presidenziali, François Bayrou, rimbroverano il ministro dell'Interno e candidato della destra all'Eliseo, Nicolas Sarkozy, che questa operazione e un "colpo elettorale" e chiedono alle autorità italiane di risottoporre Battisti ad un nuovo processo, anche se questo è impossibile secondo le leggi giudiziarie italiane. I comitati francesi che aiutano i brigatisti rossi latitanti e i gruppi di estrema sinistra italiani si stanno invece mobilitando per chiedere l'amnistia dichiarando che Battisti è vittima di un complotto politico-giudiziario italo-francese.
Ora, il prossimo passo del Governo italiano, sarà la richiesta di estradizione, a seguito di questa opeazione congiunta della polizia brasiliana, francese e dell'Ucigos italiana. Un portavoce del ministero degli Esteri brasiliano lascia ben sperare dato che esiste un trattato tra Brasile e Italia siglato nel 1989 e entrato in vigore nel 1993 su questo tipo di operazioni. Mentre Carlo De Stefano, direttore del UCIGOS, promette nuovi sviluppi, Giuliano Amato, ministro dell'interno, riporta alle forze di polizia italiane "i meritati rallegramenti" personali e del Premier "per la brillante operazione che ha condotto alla cattura di Cesare Battisti ringraziando la cooperazione delle polizie di paesi amici", al quale si aggiunge una nota del leader Ds Piero Fassino che dichiara che è un bene che i responsabili dei gravissimi atti di terrorismo che hanno provocato vittime innocenti e sconvolto la vita del paese siano assicurati alla giustizia. Anche dalla Casa delle libertà si alzano plausi per questa brillante operazione, Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera dichara che è un ottima notizia l'arresto di Cesare Battisti, brigatista alla macchia da troppo tempo. Ora D'Alema e Mastella ne chiedano la pronta estradizione e venga finalmente ed esemplarmente incarcerato in Italia" a cui fa eco Giorgia Meloni, parlamentare di AN e vicepresidente della Camera dei Deputati che afferma che è una notizia che aspettavamo da anni. Una volta resa effettiva l'estradizione, la giustizia potrà finalmente riprendere il cammino interrotto 25 anni fa; Attendiamo perciò il rientro in Italia dell ex leader dei Pac, dove sconterà la pena inflitta per omicidio plurimo, che è riuscito ad evitare solo grazie alla fuga. Mi sento di rivolgere un doveroso pensiero anche alle famiglie delle vittime uccise da Battisti, che a lungo hanno atteso questo momento e che finalmente potranno riacquistare fiducia nelle Istituzioni italiane nel vedere l'assassino dei loro cari pagare con la reclusione per le sue colpe".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Con molto piacere leggo i tuoi post.

Sullo specifico credo che uno Stato per dirsi democratico non debba dimenticare le vittime del terrorismo privilegiando incarichi a chi si è macchiato di tali crimini.

Non so cosa ci aspetterà con Battisti, ma è certo che le premesse non sono state confortanti.

A presto

Bisquì ha detto...

Ciao,
passo a salutarti a nome di mio fratello Caposcaw (hai commentato il suo post) che ogni tanto sparisce, quindi le PR le curo io :-)