martedì 25 dicembre 2012

L' addio..anzi arrivederci di Monti


Roma, 23 dic - Il discorso di fine mandato del governo tecnico e superpartes guidato dal Senatore Professor Mario Monti, ha scosso gli animi di molti uomini dei partiti italiani, mesconando le carte e i possibili scenari in vista delle prossime consultazioni politiche di fine febbraio. La scelta del professore, già commissario europeo nominato dal primo governo Berlusconi, e in precedenza Preside della Bocconi, di "salire in campo" non potendosi candidare essendo già un senatore a vita, presenta una linea programmatica e invita chi si riconosce in questa, dettata in grande parte dai poteri forti della BCE. Una "agenda politica" che tutti gli interessati, che si riconoscono posso seguire e appoggiare vuole in qualche modo superare il bipolarismo e destabilizzare i principali partiti italiani, poiché all'interno di ognuno di essi esiste più o meno palese un gruppo di sostegno montiano, la famosa area moderata e riformista legata al PPE nel sogno da anni di Silvio Berlusconi. Proprio il Leader del PDL è il primo detrattore del professore, vedendo il lui il principale antagonista per la raccolta dei consensi del grosso gruppo di moderati presenti in Italia che hanno sostenuto il primo governo Berlusconi e che ora si sono sentiti traditi per le promesse non mantenute in tutti questi anni di governo.
I protagonisti del Nuovo Centro, che raccoglie UDC di Casini, il movimento Verso la Terza Repubblica e Italia Futura guidata da Montezemolo, annunciano pieno sostegno al progetto Monti. 
Spiega Casini: «Adesso è tutto nelle mani del presidente Monti. Nelle prossime ore sarà lui a raccogliere i consensi e i sostegni alla sua agenda. Sarà lui a decidere se sarà meglio procedere con una lista piuttosto che con più formazioni». Il leader dell'UDC Casini auspica che “il professore assuma un impegno diretto", allontanando altre sì un apparentamento con il PD di Bersani, post urne, “La scelta fatta di Bersani di stare con Vendola è rispettabile, ma non è una strada utile per il bene del paese. Con loro bisogna dialogare, ma non si possono fare sconti a nessuno, Ci presentiamo alle elezioni per vincere, non per dire dopo con chi saremo alleati”.
Anche Montezemolo, leader di Italia Futura ha ascolto in modo favorevole le parole del Professore "Condividiamo dalla prima all'ultima parola quanto detto dal Presidente Monti nella conferenza stampa di fine anno, sia nei contenuti sia nella forma. Ribadiamo la nostra disponibilità a sostenere con orgoglio l'agenda del Presidente Monti che, come ha detto oggi, si prefigge di cambiare l'Italia e riformare l'Europa".
Aggiunge Riccardi ipotizzando la creazione di «uno spazio, che non sarà né di destra né di sinistra. Lo spazio che si creerà sarà attorno al nome di Monti, che potrebbe attrarre il grande popolo degli astenuti, che non sanno più cosa votare e che non hanno più fiducia nella politica»
Si schiera concretamente contro alle parole di Monti, il leader del SEL, Nichi Vendola “Il rigore che abbiamo visto porre in essere in questi ultimi anni, in continuità dal governo Berlusconi al governo Monti, è un rigore a senso unico. Un rigore che colpisce duramente i ceti popolari, che fa smottare il ceto medio, che rischia di aprire una vera e propria crepa nella nostra coesione sociale, che rischia di smontare pezzi pregiati del welfare del nostro Paese”.
Anche il commento di Angelino Alfano, segretario del PDL non lascia possibilità a un dialogo "Un centrino nascente è un competitor di secondo momento. Il nostro competitor è la sinistra, chi la vuole aiutare fa da stampella, preclusa ogni ipotesi di collaborazione".
Umberto Bossi commentando l'intervento del professore. "Noi siamo contro lui e le sue stupidaggini perché l'unica cosa che lui vuol fare è la patrimoniale su tutto quello che si muove. Inventa tasse su tutto".
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