mercoledì 18 febbraio 2009

La Fuga di Walter

Roma, 17 Feb. «Ho fatto il possibile, ce l'ho messa tutta, ma non è bastato. Mi scuso di questo» con queste parole, Walter Veltroni, ormai ex leader del Partito Democratico, nato solo 18 mesi fà si dimette dopo l'ennesima debacle elettorale. Sempre vocato al maggioritario e con il sogno di emulare america del presidente Obama, con un grande partito luogo di diversità, con maggiore solidarietà, e spirito di squadra, superando personalismi e divisioni e trasformando la sinistra salottiera, giustizialista, pessimista e sostanzialmente conservatrice ad un centrosinistra non conservatore ma innovatore, non salottiero ma capace di recuperare il giusto rapporto con la vita reale dei cittadini.
Nel frattempo il portavoce del Pd Andrea Orlando ha annunciato le prossime mosse del partito. «Il coordinamento ha deciso di dare corso agli adempimenti statutari e, quindi, convocare per sabato l’assemblea costituente, che o eleggerà un nuovo segretario, oppure aprirà il percorso congressuale, come previsto dallo statuto».
L’addio politico veltroniano ha lasciato nello sconcerto tutti gli esponenti del PD tra cui Ermete Realacci che ama parlare chiaro gliel’ha fatto presente, «Walter così ci lasci a mollo, che diciamo a tutti quelli che si sono dati da fare e ci hanno creduto?». Contrariato appare anche Paolo Gentiloni, uno che al Pd ci ha creduto e che ora vede la creatura vacillare: «Veltroni non era uno dei leader possibili del Pd, per le sue caratteristiche era l’unica incarnazione di questo partito. Le sue dimissioni sono molto gravi perché mettono a rischio l’intero progetto».

venerdì 6 febbraio 2009

La Sfida per Eluana


Roma, 06 feb 09. «Andiamo avanti, siamo nel giusto» queste sono le parole con cui il Premier Silvio Berlusconi, apre l'incontro con la stampa dedicato al Decreto "Englaro". Il Consiglio dei Ministri dopo aver approvato ad unanimità il decreto legge che inpediscie la sospensione della alimentazione e idratazione in attesa dell'approvazione di una organica disciplina in materia sfida il Quirinale. Il premier decide infatti di ignorare la lettera inviatagli oggi da Giorgio Napolitano, che esprimeva la sua contrarietà verso il decreto legge e lo avvisava di fatto che non lo avrebbe controfirmato perché incostituzionale, e coi suoi ministri dà comunque il via libera al provvedimento. Il Premier dichiara che il decreto legge è necessario perché Eluana è "una persona viva, che respira in modo autonomo, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici. Una persona che potrebbe anche avere un figlio". Eluana è "in uno stato vegetativo che potrebbe anche variare, come diverse volte si è visto"; aggiungendo "Non mi volevo sentire responsabile di un'omissione di soccorso per una persona in pericolo di vita". E poi avverte "Se il Capo dello Stato decidesse di caricarsi della responsabilità di una vita, e considerasse di non firmare il decreto inviteremo il Parlamento a riunirsi ad horas e approvare in 2-3 giorni una legge che anticipi la legge già all'esame delle Camere, che contiene questa norma". Un grave sgarbo istituzionale nei confronti delle due Camere e dei loro presidenti e una sfida aperta nei riguardi del Colle.
L’opposizione si schiera compatta a favore del Colle. «Varando questo decreto su Eluana il governo ha superato ogni limite istituzionale e ogni limite rispetto alle sue competenze. È una sfida lanciata al Parlamento, alla magistratura, alla Corte costituzionale, alla Presidenza della Repubblica, all’opinione pubblica»
Livia Turco, parlamentare del PD, protesta per il segnale antidemocratico del capo del governo con la decisione di non ascoltare la voce del capo dello Stato. L'Italia dei valori ha toni ancora più forti definendo "azione da governo fascista" mentre Diliberto afferma "Siamo al copo di Stato" Ma anche il presidente della Camera Gianfranco Fini si dice "fortemente preoccupato per il no del Cdm al Colle".
Il Vaticano plaude invece alla decisione del governo«Eluana è viva» «ha il diritto di vivere» e «la counità politica deve sostenere la sua vita con i mezzi che ci sono», dice monsignore Elio Sgreccia, presidente emerito della pontificia accademia per la vita. Secondo la Santa Sede esiste «un potere dei medici e della comunità politica» che dispone di mezzi come «norme e leggi». Questi «hanno il dovere di sostenere la donna» che è «una creatura debole che deve essere protetta» attraverso «l’alimentazione e l’idratazione».
Il professor Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro, ha assicurato che la sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione artificiali, cominciata ieri, «andrà avanti perchè un decreto legge non controfirmato dal Presidente della Repubblica non ha alcun valore. Stiamo quindi parlando di un qualche cosa che non può avere alcun effetto su quanto sta avvenendo alla casa di riposo La Quiete di Udine».

Questa è la lettera del Presidente Giorgio Napolitano che illustra la decisione di non firmare il DL http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_06/napolitano_decreto_eluana_englaro_475d05a4-f465-11dd-952a-00144f02aabc.shtml