mercoledì 12 settembre 2007

Il Grillo Parlante

A due giorni dal V-day (Vaffanculo Day) che si è svolto in alcune piazze d'Italia proposto da Beppe Grillo a sostegno del manifesto "Per un Parlamento pulito" presentando una proposta di legge di iniziativa popolare sintetizzabile in tre punti: la non eleggibilità in Parlamento dei condannati in via definitiva o in attesa di giudizio; l'impossibilità di essere eletti per più di due legislature; l'elezione diretta del candidato da parte dei cittadini.
Quello che si è nuovamente dimostrato che il personaggio Beppe Grillo è indubbiamente unico nel suo genere. Un comico-attore che fa indignare, più che ridere, e che non recita, ma è convinto di quel che dice; riuscendo a raccogliere 300 mila firme e che riesce come un novello "santone" mobilitare la folla, quanto se non più del sindacato e senz’altro molto più dei tanti partiti e partitini che pullulano nel nostro frammentato quadro politico.
I commenti della classe politica non sono tardati e hanno creato una nuova frattura in qualche modo trasversale tra gli schiaramenti con alcuni a favore come il ministro il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che ha dichiarato "Oggi mi sono tolto la giacchetta da ministro e ho messo quella da cittadino perché sento il bisogno di appoggiare un'iniziativa che è un disegno di legge di iniziativa popolare, affinché il Parlamento venga scosso da un'ondata di democrazia diretta e capisca che non può continuare a fare lo gnorri" oppure il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli dicendo "La politica recepisca le istanze del V-day, la mobilitazione organizzata da Beppe Grillo è un evento molto importante che aiuta un processo di moralizzazione della vita politica e pubblica del nostro Paese". Mentre più cauto il ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani ha commentato "Certo, bisogna rifletterci, c'era tanta gente. Ma suggerirei una cosa: se c'è la febbre, cominciamo a non dare la colpa al termometro".
Alcune le voci contrarie come quella del leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che ha affermato che il V-Day "è stata la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui dovremmo vergognarci" polemizzando su un video, trasmesso nella manifestazione di Bologna, in cui Grillo ha attaccato la cosiddetta "legge Biagi", dal nome del giuslavorista ucciso dalle Br nel capoluogo emiliano.