martedì 17 aprile 2007

Il loquace Romano

In queste ultime settimane molti dei partiti che fino ad ora hanno fatto parte di coalizioni si stanno riunendo nelle loro congressi generali, e da ogni palco i leader dei diversi partiti lanciano proclami sulla necessita di cambiamento e di novità nella politica e cosi riecheggiano i nomi di "PSI" - "DC". Sembra quindi un ritorno alle origini ed al passato inveche che uno sguardo verso il futuro.
Il motivo di tutto questo fermento sono le spinte sempre più forti dei leader delle coalizioni di non perdere alleanza con i partiti che con i loro voti possano decidere l'esito delle elezioni, Prodi con il Partito Democratico e Berlusconi con il Partito delle Libertà, che insieme ad una legge elettorale ad hoc farebbe sparire tutti i molti partiti che non vogliono entrare a far parti di queste novità elettorali.

Il Premier Prodi, anche ieri dal Giappone, durante la sua visita ufficiale, lanciava proclami come "Il Partito democratico non nasce contro i partiti ma per andare oltre i partiti, perchè l'obiettivo è quello di mettere insieme le forze riformiste che hanno una diversa origine e che sono divise e creare un grande partito di Centrosinistra".
E oltre a questo ha parlato della riforma elettorale con un particolare ottimismo, forse dovuto alla lunga distanza dai palazzi romani e dai suoi molti alleati, dichiarando che "ora il Parlamento deve trovare una più ampia intesa possibile su questo tema, richiesta venuta più volte anche dal Presidente Napolitano, aggiungendo che il valore della stabilità è importante per tutti. Per questo cocciutamente bisogna insistere, perché altrimenti si ricade nell’instabilità il giorno dopo". Queste frasi servono per tiene buoni i piccoli partiti della sua maggioranza, rassicurandoli sul fatto che alla fine una nuova legge elettorale eviterà i referendum, garantendo a tutti, grandi e piccoli, che nessuno sarà penalizzato.
Queste affermazioni sono arrivate dopo le conclusioni del segretario Boselli dal Congresso nazionale del Sdi di Fiuggi, aprendo la Costituente Socialista per giungere in autunno, si pensa a Genova, ad un nuovo partito che riprenderà il nome che ha sempre avuto dal 1893, Partito Socialista Italiano (PSI), cercando di riunire in esso oltre a tutti i socialisti e quelli che vengano anche da storie diverse anche coloro che non vedono di buon grado la scelta della nascita del PD con la confluenza della Margherita e del Pds, come la corrente guidata dal senatore Salvi e Mussi. Infine rispondendo a Prodi dichiara che “Non ci ha convinto. Siamo distinti, ma non distanti" dal nuovo progetto politico dell'asse Rutelli - Fassino.