Siria,
16 gen - Vanessa Marzullo, 21 anni, di Brembate in provincia di Bergamo, e
Greta Ramelli, 20 anni, di Gavirate in provincia di Varese, scomparse la notte
tra il 31 luglio e il primo agosto 2014 tenute in ostaggio dal gruppo siriano
Jabhat al Nusra, il “rappresentante” di al Qaeda in Siria, sono tornate in
Italia. Si trovavano in Siria per conto
del “progetto Horryaty”, un’associazione che organizza piccoli progetti di
volontariato a favore dei civili siriani, molto vicina a movimenti Jihadisti.
Le due ragazze in uno straziante video avevano chiesto “Supplichiamo il nostro
governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in
estremo pericolo e potremmo essere uccise“. L'opinione pubblica si era già
divisa, sul fatto che il governo pagasse un riscatto per riportarle a casa, poiché
erano andate in un territorio di guerra, tra gli estremisti, senza alle spalle un’organizzazione
di cooperazione internazionale e senza il consenso delle nostre forze di
sicurezza.
Il
profilo Twitter @ekhateb88, ritenuto vicino ai ribelli anti-Assad, ha
pubblicato un post con riferimento al pagamento di un riscatto per la cifra di
12 milioni di dollari, confermata dalla televisione di Dubai e dal Guardian.
Il
ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha comunicato
la notizia della liberazione in aula alla Camera
Non
è mancata la risposta di Matteo Salvini "Se veramente per liberare le due
amiche dei siriani il Governo avesse pagato un riscatto di 12 milioni, sarebbe
uno schifo!"
Maria
Stella Gelmini "Mi sembra doveroso chiederci se un eventuale riscatto
pagato a dei terroristi non sia una fonte di finanziamento per portare la morte
in Europa e altrove. Il governo e il ministro Gentiloni faranno bene a chiarire
rapidamente la vicenda".
Il
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'informativa alla camera. "Un
grande Paese s’impegna a proteggere e salvare la vita dei propri cittadini
sequestrati, e quando ci riesce si unisce per ringraziare chi li ha liberati: i
Servizi, l'unità di crisi della Farnesina e tutti quelli che hanno contribuito
al successo".
Vanessa
e Greta saranno ascoltate dagli inquirenti della Procura di Roma. I magistrati, che sulla vicenda delle due
volontarie avevano aperto un'inchiesta per sequestro di persona a scopo di
terrorismo, sono in attesa di un'informativa del Ros dei carabinieri e della
Digos.