lunedì 31 ottobre 2011

Big Bang...e Rottamatori


Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha chiuso la convention "Big Bang" che si è svolta alla stazione Leopolda della sua città. In quest’assemblea formata da molti giovani vicini al Partito Democratico, ha posto molte critiche circa il comportamento dei vertici del proprio partito, formato secondo lui da "Dinosauri" e aggiungendo che "Non è possibile che cambino continuamente i simboli dei partiti, abbiamo finito foreste e fattorie e, restano sempre le stesse facce". 
Il primo punto su cui puntare è ovviamente cancellare "il Berlusconismo" ma con esso anche "Anti-Berlusconismo" poiché entrambi hanno portato egualmente danni al nostro paese. 
Il sindaco della città toscana, ha espresso la volontà di spingere a un cambiamento radicale la classe politica del suo partito, che dovrebbe essere la guida di un’alleanza di centro-sinistra, si trova sempre di più schiacciato sulle posizioni della sinistra radicale del SEL e dell'Idv di Antonio Di Pietro. Promettendo inoltre di pubblicare in una sorta di "Wiki-PD", le "cento idee" uscite da questi giorni d’incontro per essere discusse, rielaborate e anche riviste completamente da chiunque abbia voglia di contribuire, aggiungendo "Non si ferma il vento con le mani, non si ferma il desiderio di chi ha voglia: apriamo, spalanchiamo le porte della politica". 
In quest’occasione è nato anche un asse tra il primo cittadino di Firenze ed ex sindaco di Torino Chiamparino, ospite applaudito dal pubblico toscano. 
Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani ha risposto che non esistono scontri con il giovane fiorentino, ma ricorda «Tutte le idee sono buone ma attenzione a non scambiare per nuove delle idee che sono un usato degli anni ottanta, perché con certe idee siamo finiti nei guai». 
Più duro Nichi Vendola, che ha accusato Renzi di aver tradito con le sue parole, gli ideali che avevano portato a nascere la vittoria elettorale e il governo Prodi. Il sindaco ha risposto che quando è caduto per colpa della sinistra radicale il governo del Professore, lui era ancora all’università.
All’esterno della Stazione Leopolda, ci sono comunque anche contestatori, che urlano slogan contro il sindaco definendolo “troppo di destra” e “il grillo del centro destra”, e minimizzando sulle presenze all’interno della convention.
I partecipanti invece chiedono a Renzi di togliere la riserva e mettere la propria faccia nelle prossime, evocate primarie come leader delle future elezioni politiche, ma lui dichiara che quello che è importante che vadano avanti le idee e non le facce.

sabato 22 ottobre 2011

Un Dittatore nella Polvere


Il cadavere di Muammar Gheddafi, steso su di un materasso in una cella frigorifera del «Mercato africano», un complesso di palazzine e baracche dove prima si vendeva la carne alla periferia di Misurata sporco di sangue e polvere, che mostra chiaramente i segni di violenza sono la dimostrazione per il mondo interno della fine del leader Libico della rivoluzione verde. L’esposizione e umiliazione del corpo del dittatore è comune nella storia, ricordiamo Mussolini a Piazza Venezia, quando viene catturato e ucciso dalle forze rivoluzionarie a dimostrazione che il nemico è sconfitto e che non può più nuocere. Anche i più ortodossi rappresentanti del fondamentalismo islamico, arrivati dalla Cirenaica hanno acconsentito a non seppellire il corpo nelle prime 24 ore dal decesso come dettato dal Corano, dichiarando “Per Gheddafi e i suoi figli siamo pronti a fare un'eccezione. Meglio che attendano. Occorre che prima la gente li veda morti. Ci hanno fatto troppo male per decenni. E' giusto che la Libia si goda questa vittoria”, aggiungendo però “non siamo come gli americani, che hanno fatto scomparire il cadavere di Osama Bin Laden in mare. Gheddafi è' un musulmano e come tale sarà rispettato. Alla fine sarà sepolto come vuole il Corano, magari in una località segreta vicino alla sua città natale a Sirte”
Non è ancora chiara la dinamica della morte di Gheddafi dato esistono diverse versioni circa la cattura ed esecuzione del dittatore, i video e le foto diffuse dopo la sua uccisione fanno pensare a un'esecuzione sommaria. Il portavoce dell’alto Commissario ai diritti umani, "Esistono almeno due video, uno che lo mostra vivo e uno che lo mostra morto. E ci sono quattro o cinque versioni diverse su cosa è accaduto fra quei due video".  La moglie del Colonnello, Safiya, ha chiesto di aprire una inchiesta per capire la dinamica, sostenuta anche da Onu e Amnesty International, avvertendo che “se il presidente deposto è stato ucciso dopo la sua cattura questo costituirà un crimine di guerra”. La versione ufficiale del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT), , è che Gheddafi sia stato giustiziato con un colpo di pistola alla tempia dopo essere stato catturato e che a sparare sarebbe stato un minorenne, che in molti video viene ripreso con in mano la famosa pistola d’oro del colonnello, dichiarando  «Non lo processeremo, è un eroe».